Tromboembolia polmonare

Definizione

La tromboembolia polmonare è un evento morboso acuto caratterizzato dall’ostruzione improvvisa dei rami arteriosi polmonari, dall’incremento della pressione arteriosa polmonare e dall’alterazione degli scambi gassosi polmonari.

 

L’embolo si stacca da un trombo situato nei vasi venosi degli arti inferiori ed è originato da fenomeni infiammatori quali flebiti superficiali e/o profonde. Esistono altre sedi di partenza di emboli quali i plessi peri-uterini o prostatici, i vasi iliaci, le vene degli arti superiori, le cavità cardiache destre. Vi sono anche forme di TEP in cui non si rilevano condizioni cliniche favorenti quali le flebiti, gli interventi chirurgici, i traumi, gli allettamenti prolungati, la presenza di neoplasie. Le TEP idiopatiche, invece, sono la conseguenza di alterazioni congenite della coagulazione come il deficit di proteina C e proteina S, di antitrombina III, di plasminogeno ed eccesso di inibitore 1 dell’attivatore del plasminogeno. E’ riportato che la forma idiopatica di TEP si associa con una certa frequenza a cancro occulto per cui, in questi casi, è sempre necessario eseguire accertamenti per verificare la presenza di una eventuale neoplasia.

Sintomi

I sintomi variano molto a seconda del paziente, del grado di coinvolgimento del polmone, delle dimensioni dell’embolo e dallo stato di salute generale, soprattutto dell’eventuale presenza di patologie polmonari o cardiache concomitanti.

I sintomi più comuni sono:

  • Mancanza di fiato. Questo sintomo di solito si manifesta all’improvviso e può verificarsi sia durante l’attività fisica sia a riposo;
  • Dolore al petto. In molti casi viene confuso con il dolore provocato dall’infarto. Peggiora quando si respira profondamente, si tossisce, si mangia, ci si china o ci si piega. Con ogni probabilità peggiorerà durante l’esercizio fisico, ma non scomparirà mettendosi a riposo;
  • Tosse. La tosse può produrre catarro di colore rosso o con tracce di sangue.
  • Dispnea;
  • Gonfiore alle gambe;
  • Pelle umida o bluastra;
  • Sudorazione eccessiva;
  • Battito cardiaco rapido o irregolare;
  • Battito cardiaco debole;
  • Capogiro o svenimento.

Diagnosi

E’ necessario far presente che tuttora la diagnosi di TEP rimane sottostimata considerando che essa mima molte affezioni acute quali l’infarto del miocardio, l’ictus cerebrale, l’addome acuto. E’ necessario valutare con attenzione i dati clinici e strumentali di routine fino a raggiungere una probabilità a priori di malattia e quindi inviare il paziente al test strumentale di riferimento che nella nostra esperienza è la scintigrafia polmonare da perfusione. La scintigrafia è molto utile per valutare nel tempo l’evoluzione negativa o positiva del quadro polmonare e quindi di svelare la presenza o meno della complicanza derivata dalla TEP non risolta, naturalmente, solo se esiste una condizione favorente e la sintomatologia riferita dal paziente è indicativa per TEV.

Cura

In base al quadro clinico, viene stabilita un tipo di terapia. Se si rilevano segni di impegno cardiocircolatorio quali ipotensione e tachicardia, sintomi quali senso di deliquio e affanno marcato, e movimento enzimatico , è necessaria una terapia basata sulla infusione venosa in bolo rapido di farmaci , che va mantenuta per 2-3 giorni consecutivi in associazione a farmaci anticoagulanti per via orale: se l’effetto anticoagulante di questi ultimi farmaci è ottimale viene sospesa la terapia eparinica e si lascia la sola terapia con anticoagulanti per via orale. Questa ultima viene protratta per un anno nei pazienti con cause note di TEP, mentre viene mantenuta “quoad vitam” per i pazienti con TEV idiopatica.

Fonti

www.ftgm.it

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